Silvio Rosso
Pittore - Italia - www.silviorosso.it
Opere
Muro n. 10 tecnica mista su tela cm. 60 x 80 |
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Muro n. 11 tecnica mista su tela cm. 50 x 70 |
Commento
Alcune note
La ricerca che porto avanti ormai dalla metà degli anni '70 è rivolta al tentativo di generare pittura nella trasformazione della materia cromatica trattata. La pittura si realizza quindi dopo un periodo più o meno lungo, si autogenera nella macerazione delle materie utilizzate. si manifesta quasi come scoperta (empirica e quindi poetica) delle possibilità pittoriche di espressione e di emozione. In essa vi è, come disse l'amico critico Pino Mantovani, il mistero dell'attesa e la sorpresa dell'epifania. In essa vi è una parte importante di emozione e di stupore, almeno per me.
Biografia
Il suo percorso artistico è passato dalla figurazione paesaggistica sul finire degli anni ’50-inizio ’60, alla ricerca di sintesi tra luci e ombre che, in breve, lo ha portato all’astrazione, fino al finire degli anni ’60, nella verifica continua delle capacità espressive della pittura con o senza riferimenti figurativi. Affascinato dalla possibilità di trasformazione delle materie trattate, per tutti gli anni ’70 conduce una ricerca sulle potenzialità metamorfiche delle sostanze cromatiche industriali, dapprima nello spazio (fino al 1975) con l’oggettivazione della “macchia colore” (“Teorie cromatiche” e contenitori di colore) e, successivamente fino al 1982, nel tempo, documentando i risultati di questa ricerca e autogenesi della pittura con opere monumentali (Hamlet del 1975, La grande scacchiera del 1977 e la Palude del 1979), con scritti (diario), e con azioni sceniche (Dopo, il racconto), film (A volo d’uccello) e audiovisivi (Scene da una decomposizione).
Dopo una” pausa di riflessione” durata oltre una decina di anni, riprende l’attività artistica a metà degli anni ’90 con le serie pittoriche “Oltre la palude”, “Prima del tempo”, “Invasioni”, “Marine”, “Lagune”, Ghiacci”, “Lave”, “Fogli di Calafell”, “About Red and Gold”, “della Bellezza”, “Fondali” e “Muri”. Esse formano la produzione del suo secondo periodo. In esse è, come sempre, attratto dal fascino delle possibilità metamorfiche della materia cromatica e della Natura, che sono in primo piano nella sua ricerca poetico-pittorica. Anche qui è l’elemento semiliquido il naturale veicolo di metamorfosi e, quindi, di attesa della manifestazione dell’evento pittura: l’incresparsi della superficie, il suo raggrumarsi, il suo “invecchiare”, l’ineludibilità del tempo.
“La materia cromatica scorre, cerca un passaggio tra barriere e grumi dorati per divenire, come l’acqua della Palude e delle Lagune, pittura, fiume, mare.” (dal Diario di Silvio Rosso).
Nel 2006 fonda con Accigliaro, Ambrogio, Botto e Mondino il gruppo “Pentameter” con il quale ha partecipato a tutte le esposizioni programmate (Palazzo Servetti, Piozzo- Fondazione Casa Delfino, Cuneo- Antiche Scuderie, Saluzzo- Palazzo Salmatoris, Cherasco- Palazzo Lomellini, Carmagnola).
Negli anni ’70 ha collaborato con i poeti della Rivista Niebo di Milano, con Roberto Mussapi, Milo De Angelis, Giuseppe Conte, Riccardo Cavallo. Il poeta Andrea Zanzotto gli ha dedicato una sua lirica. Ha esposto in numerose città italiane ed estere, tra cui Centro Cigaps di Parigi nel 1969, la collettiva alla Corner Gallery di Londra, e proiezioni del film “A volo d’uccello” e del video “Scene da una decomposizione” al Palazzo dei Diamanti di Ferrara e al Teatro dell’Archivolto di Genova nel 1979, l’antologica al Castello Falletti di Barolo nel 2001, la partecipazione a CHRONOS nel 2005 nel Filatoio Rosso di Caraglio, che gli dedicò anche una mostra personale sul libro d’artista “Fogli di Calafell- appunti mediterranei” nel 2006/7, la partecipazione a “Metamorfosi” a Garlenda (SV). Nel 2009 viene scelto quale artista italiano a partecipare al progetto europeo SMIR, con la personale “Tranfigurations” in Embrun (F). Nel 2010, organizzata dall’art Gallery La Luna di Borgo S. Dalmazzo, espone in una personale “Cromatiche epifanie” a Cuneo (Municipio) e a Borgo S. Dalmazzo nell’Art Gallery, dove nel 2012/13 espone con Cesare Botto, Albino Galvano e Filippo Scroppo nella mostra “Convergenze<>Divergenze”.
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